La Malattia Parodontale
 

Il termine piorrea (parola composta da pio, pus, e rea, scorrere) è un termine tecnicamente desueto in odontoiatria, rimasto soprattutto nel parlare comune. Sta colloquialmente ad indicare diverse patologie che interessano il parodonto. Propriamente il termine si riferisce a quel momento terminale della vita di un dente colpito da malattia parodontale, con abbondante fuoriuscita di sangue e pus dal parodonto, spesso mobile rispetto all'osso alveolare ed incapace di svolgere la sua funzione masticatoria. In queste condizioni recuperare un dente (anche se esente da carie) è pressoché impossibile. In queste condizioni di irrecuperabilità, si parla di "parodontopatia espulsiva". La parodontologia, branca superspecialistica della odontoiatria, studia diverse forme di parodontopatie. La più frequente è la "malattia parodontale dell'adulto". È soprattutto ad essa che l'odontoiatra si riferisce quando, per informare il paziente in modo comprensibile, usa il termine piorrea in modo tecnicamente improprio, ma colloquialmente chiaro ai più. Nella odontoiatria moderna il termine "piorrea" è stato sostituito con "parodontite". Per definizione la parodontite è una malattia ad eziologia batterica ed a patogenesi infiammatoria. È quindi generata da batteri e si evidenzia con tutti i sintomi dell'infiammazione. Segno principale è il sanguinamento delle gengive, presente in un primo momento solo quando le gengive vengono stimolate, poi anche spontaneamente.

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